IES - Industria e sviluppo - Intervista Giuseppe Mazzotta
IL RUOLO DEL GIURISTA E LA FAMIGLIA QUALE SOGGETTO ECONOMICO GENERATORE DI UN BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE
La famiglia genera al suo interno e proietta all’esterno relazioni determinanti in molteplici ambiti della vita sociale e il professionista esercente la professione legale opportunamente può intervenire in relazione ad essa, stando al crocevia di competenze tecnico scientifiche, sempre crescenti, diverse ed interdipendenti, includendo gradualmente, mediante la comprensione delle dinamiche essenziali alle relazioni interne alla famiglia, anche il settore delle relazioni economiche, commerciali e industriali della stessa.
Avv. Giuseppe Mazzotta, in ottica di progettualità familiare, alla costante ricerca di opportunità di miglioramento, ma anche indirizzata alla richiesta di consumi e alla soluzione di problemi, quale è il ruolo del giurista?
In questo intreccio di relazioni articolate su diversi soggetti, al giurista è richiesto un approccio nuovo e integrato, che aiuti la famiglia operante all’interno delle relazioni economiche a muoversi in modo che ciascuno dei suoi componenti possa crescere, alimentando allo stesso tempo la crescita degli altri. Per tali motivi occorre che la richiesta di intervento dello Studio Legale, avanzata dalla famiglia, sia essa generata nel quadro di un contenzioso, interno ad essa o verso soggetti terzi, sia essa finalizzata ad ottenere dei risultati dall’impiego di risorse, venga trattata mediante specifici strumenti professionali con la finalità di migliorare la qualità delle sue condizioni generali, applicando al caso di specie lo strumento giuridico più adeguato, soprattutto in presenza di un’attività di impresa, anche industriale.
Quali sono gli strumenti in mano al professionista?
Per migliorare l’assetto patrimoniale complessivo della famiglia si possono consigliare trust o fondi patrimoniali, soprattutto con l’obiettivo di risolvere conflitti interni o con soggetti terzi, ma anche in vista della prevenzione di essi. In Italia la piccola e media impresa ha sempre più bisogno di consulenza legale previa alle proprie iniziative, che tenga conto delle aspettative e delle visioni dei singoli soggetti dell’impresa stessa. Ma è altrettanto importante inquadrarne la richiesta in un contesto di norme in rapida evoluzione, facilmente generate da organismi spesso sovranazionali e sottoposte all’interpretazione di organi di giustizia, anche internazionali, specialmente europei.
Perché si consiglia alla famiglia, in quanto soggetto economico delle proprie attività produttive, di rivolgersi al giurista?
In primis per la sua competenza giuridico normativa ma anche per aiutare ciascun componente a riconoscere il proprio ruolo e le opportunità derivanti dall’investimento di un capitale economico o dall’impiego di una risorsa. Di qui le indicazioni sulle eventuali opportunità di espandere un’azienda o di rinforzarne la consistenza interna, di dislocarne in miglior modo le risorse, aumentandone il know how. A questo scopo lo Studio Legale può arrivare a proporre modelli contrattuali e modalità di investimenti e di rapporto con gli operatori economici, frutto di uno studio di buone pratiche commerciali e industriali e di analisi approfondite delle esperienze anche di altri Paesi.
La famiglia merita, pertanto, un inquadramento della struttura delle relazioni socio economiche interne e nei rapporti con i terzi, esterne ad essa, indispensabile a potenziarne il funzionamento armonico e la crescita, prima, durante e, eventualmente, anche dopo che la legge sia intervenuta a comporne eventuali conflitti.
Intervista pubblicata da: IES - Industria e Sviluppo Quadrimestrale di informazione, opinione, economia, impresa, edito da Confindustria Firenze, Livorno, Massa Carrara, Toscana Nord, Toscana Sud.