Mattarella
In una delle sue splendide opere, questa dedicata all'istruzione dei ragazzi, Erasmo da Rotterdam ricorda che nel IV secolo avanti Cristo Aristippo, rispondendo a un tale che descrive come ricco e stupido, e che ironizzando gli chiedeva cosa servisse istruire i giovani, rispose: «se non altro serve a questo: evitare che a teatro una pietra sieda sopra un'altra pietra». Ecco la scuola credo che mi abbia aiutato a non restare una pietra inerte.
Studiare insieme, vivere insieme un'esperienza di classe, di comunità, di studio mi ha aiutato a compredere le esigenze, i problemi, le attese degli altri. Questo mi ha fatto capire che si cresce se si cresce insieme; che si è davvero liberi, liberi dall'ignoranza, dal bisogno, liberi dalla violenza se liberi sono anche gli altri.
A scuola siamo chiamati, come in ogni altro ambito di impegno, a impiegare bene le nostre energie, a spendere bene i nostri talenti, ciascuno secondo i propri carimi. Ricordo, anzitutto a me stesso, che spendere bene i propri talenti costituisce anche corrispondere al piano di salvezza di Dio.
[Per l'intervista completa: https://www.youtube.com/watch?v=VrJ5NTFe3c0
Per i passi citati dal minuto 1:48 al minuto 3:01 e dal minuto 5:59 sino al termine]