Lo stupore e l valore che sorprende

Galantino stupore

«Non bastano bei panorami. Bisogna anche saper guardare. Oltre la bellezza, è necessario lo stupore» (D. Pirri).

Al sostantivo “Stuporem” (acc. di stupor – oris) e al verbo latino “stupere” (“star fermo, immobile”) rimanda la parola “Stupore”. La terminazione “orem” è propria dei sostantivi verbali che indicano uno stato d’animo. Nel nostro caso, lo “star fermo” (di “stupere”) non ha un significato fisico; si riferisce piuttosto al crearsi di una condizione interiore tale da bloccare e togliere quasi la capacità di parlare e di agire.

Dal punto di vista medico lo stupore è una forma di plasticità mentale, è una reazione o, meglio, una preliminare non-reazione del nostro corpo di fronte a un’emozione improvvisa o a una situazione imprevista. Il nostro cervello registra l’evento improvviso e inatteso inizialmente per proteggersi e difendersi. Per questo attiva amigdala e sistema limbico, che entrano in gioco quando, appunto, ci si rende vulnerabili di fronte a un potenziale pericolo. L’amigdala e il sistema limbico, successivamente, trasformano l’emozione improvvisa in stimolo per conoscere, trasformando la paura in curiosità e il pericolo in scoperta. Si attivano quindi funzioni cognitive superiori capaci di stabilire nessi tra la cosa sorprendente e quanto già si conosce. Il risultato è lo stupore. Dopo essere “rimasti di sasso” o “a bocca aperta”, si apprende qualcosa, in fretta e per sempre. Tanto da far dire a E. Ionesco: «Quando lo stupore è al suo apice, in quel momento non dubito più di nulla».

Lo stupore può trasformare, così, le quotidiane evidenze in conoscenza profonda; le consuetudini noiose in straordinarie certezze. Lo stupore consente agli occhi di godere di particolari apparentemente insignificanti, permette di riconoscere le differenze fra azioni apparentemente uguali. In altre parole, lo stupore protegge dalla noia e spinge all’azione consapevole.

Per una lettura completa dell’articolo, cfr. Nunzio Galantino, Il Sole 24 Ore domenica, Abitare le parole, Il dono di un mondo sempre diverso, RELIGIONI E SOCIETA, 03 SETTEMBRE 2017

 

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- 8 maggio 2014

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