Vittorio Possenti
La grande domanda. Pilato domanda a Gesù: «Che cos’è la verità?», ma non attende la risposta, palesando un atteggiamento scettico.
Molti pensano che il procuratore romano vedesse giusto ed anzi fosse all’avanguardia; altri ritengono che la risposta scettica sia del tutto inadeguata. Le considerazioni che avanzerò riguardano l’impossibilità per l’uomo e la filosofia di fare a meno della verità e le possibilità di raggiungerla. La filosofia non può disinteressarsi della verità, poiché la misura della verità è il reale, e la filosofia vuole precisamente conoscere la realtà, cioè come stia la verità delle cose.
Perciò i problema della verità e quello della filosofia non possono essere separati, e l’amore per la verità è garanzia di libertà.
E’ una grande sventura per l’uomo essere all’oscuro della verità: per sanare questo limite occorre andare a scuola dovunque: presso le scienze, la filosofia, la teologia, ma anche nelle pieghe della vita quotidiana, nei racconti e nella letteratura che sono chiavi per intendere la realtà odierna forse più idonee delle analisi sociologiche le quali in genere restano in superficie.
L'interrogativo sul vero si ripropone ogni giorno, e sin tanto che siamo uomini non potremo sbarazzarcene, dovessimo anche dire con A. Malraux che non ne sappiamo nulla:«Il n’est pas d’ideal auquel nous puissions nous sacrifier, car de tous connaissons les mensonges, nous qui ne savons point ce qu’est la verité»1.
Il nome della rosa (U. Eco) accennando alla «morbosa passione per la verità», ha più ragioni di quanto pensi, poiché l’essere umano ne è travagliato senza quiete, in specie nelle epoche in cui la passione per la verità (che chiamerei l’eros aletico) non trova un ambiente favorevole nella cultura. Se guardiamo all’oggi, la ragione con le proprie mani si è diminuita e limitata in spazi angusti. Siamo forse ritornati in uno stato di minorità, da cui possiamo uscire dicendo a noi stessi: abbi il coraggio di conoscere (sapere aude)
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Da Il Realismo e la fine della Filosofia Moderna, di Vittorio Possenti
Nella Foto: Mihàly Munkacsy, Cristo davanti a Pilato, 1881.