Il miracolo della vita fra i soccorsi
DANIELA FASSINI
Joy Aurora come François Emanuel e Manuela.
Tre miracoli della vita nel drammatico esodo dei profughi soccorsi nel mar Mediterraneo.
Joy Aurora è l’ultimo lieto evento avvenuto ieri mattina all’alba, a bordo della nave Bettica della Marina militare. Il terzo fiocco nell’ultimo mese.
Come François Emanuel e Manuela, anche la madre della piccola Joy Aurora, una donna congolese, era stata soccorsa in mare poche ore prima mentre si trovava a bordo di un gommone alla deriva fra centinaia di persone in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni e dalle carestie. La coppia fuggita dal Congo è stata salvata da una unità militare irlandese.
Venerdì sera, alle prime avvisaglie dell’imminente parto, il comandante della nave militare irlandese ha contattato il comando del dispositivo italiano Mare Sicuro, che ha coordinato le operazioni di assistenza medica e successivo trasbordo sul pattugliatore Bettica. Qui, il team sanitario di bordo – un medico, un’ostetrica e un’infermiera della Fondazione Francesca Rava – la stessa squadra che già in passato si è trovata a fronteggiare i precedenti parti, hanno subito fornito l’assistenza medica alla donna che, dopo poche ore ha dato alla luce la piccola migrante.
Madre e figlia stanno bene e si trovano ora all’ospedale di Augusta dove sono sono state trasferite con l’intervento di una motovedetta.
La nave Bettica ha invece proseguito il suo viaggio verso Corigliano Calabro dove stamattina saranno sbarcati gli oltre 1.500 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. Sono infatti complessivamente oltre 4mila le persone che fra ieri e oggi saranno sbarcati nei porti di Sicilia e Calabria: Pozzallo, Augusta, Catania e Reggio Calabria. Anche a Taranto è attesa la nave di Sos Mediterranee con i 236 migranti, tra i quali 41 donne e 42 minori provenienti da Nigeria, Ghana, Bangladesh, Eritrea, Gambia e Senegal. Un tour de force senza sosta, quindi, per le autorità portuali e per gli operatori delle Ong e dell’Oim impegnati ad aiutare e informare i migranti sui loro diritti e su quello che li attende. Il fatto più preoccupante è però ancora una volta il massiccio arrivo di minorenni non accompagnati. Ieri mattina a Pozzallo è sbarcato un bimbo di soli 10 anni, proveniente dal Mali. Era solo, senza genitori, né parenti. Ad Augusta sono stati inoltre accolti due fratellini della Nigeria, di 12 e 16 anni, arrivati soli. Ma è allarme anche per le ragazze nigeriane (ieri nuova ondata di arrivi) perlopiù minorenni e vittime dei trafficanti, destinate al mercato della prostituzione. «Molto spesso dicono di essere maggiorenni – racconta Giovanna di Benedetto, portavoce per il Sud di Save the Children– per sfuggire alla rete di accoglienza. Non chiedono aiuto perché hanno paura di possibili ritorsioni sui loro familiari». Intanto rischia di naufragare il tanto contestato piano europeo con la Turchia, avviato a marzo. Ad anticipare la preoccupazione sul possibile crollo dell’accordo è il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, in un’intervista a un quotidiano austriaco. «Il rischio è elevato – ha detto – finora l’accordo è stato fragile e il presidente Erdogan ha già ventilato diverse volte che lo vuole rottamare ». Se ciò dovesse accadere «allora ci possiamo aspettare che i migranti iniziano a tornare in Europa di nuovo».
Fiocco rosa a bordo della nave «Bettica» della Marina Militare
Joy Aurora è nata ieri mattina all’alba, figlia di genitori congolesi
Per la lettura integrale dell’articolo cfr. Avvenire del 31 luglio 2016