‘Come sta Pablito?
«QUANDO la spieghi, la poesia diventa banale». La frase di Pablo Neruda è il ritratto di Gerardo Ferrara, 55 anni, cilentano di Sapri (…) Insegnante di educazione fisica, Gerardo è stato la controfigura di Massimo Troisi ne ‘Il Postino’. (…) Quando incontrò Troisi? «Arrivò un lunedì, a Cinecittà, mentre giravo di pomeriggio. Si presentò sul set, io ero ansioso, anzi atterrito. Lui mi guardò, mi sorrise e mi abbracciò: ‘E tu solo mo’ ti fai vedere?’. Lo disse con una semplicità complice, di cui solo lui era capace». Cosa faceva sul set nei panni dell’altro Troisi? «Le scene in bicicletta e molti campi lunghi sono stati girati da me al posto di Massimo. L’ultimo ciak lo battemmo il pomeriggio del 3 giugno a Procida.
Mentre andava via, lanciò a tutti noi un saluto strano: ‘Vi amo tutti, non dimenticatevi di me’. Il giorno dopo morì». Anche i suoi affetti in qualche modo hanno incrociato Troisi. «Seppi della gravidanza di mia moglie Elena durante le riprese. ‘Come sta Pablito? Elena, mi raccomando, lo dobbiamo chiamare Pablito’, le diceva Massimo, giocando con il copione del film (dove il figlio del postino si chiama Pablito, ndr). Quando il bambino è nato abbiamo deciso di chiamarlo Massimo, di botto, senza pensarci su».
Tratto da La Nazione del 2 novembre 2018 – Autore: Nino Femiani